La drammatica emergenza dell’erosione costiera è stata al centro del dibattito di venerdì 3 maggio ai Cantieri Zeta di Milazzo promosso da Pippo Ruggeri di Legambiente del Tirreno, con la partecipazione di Legambiente dei Nebrodi e di varie associazioni territoriali, nonché dell’ufficiale della locale Capitaneria Piero Restifo. L’incontro è stato preceduto da una serie di sopralluoghi dei volontari dell’associazione ambientalista lungo la spiaggia di ponente, cui ha fatto seguito un servizio del Tg3 Regione che evidenzia l’ampio dislivello creatosi da un anno a questa parte in un importante porzione del litorale del Tono, a pochi metri dall’Area Marina Protetta.
A relazionare dettagliatamente sul problema dell’erosione, gli esponenti di Legambiente dei Nebrodi e dell’Osservatorio sull’Erosione delle Spiagge della Provincia di Messina, Salvatore Granata ed Enzo Bontempo, che hanno mostrato una serie di diapositive sull’evoluzione del fenomeno erosivo riguardante la fascia costiera da Sant’Agata di Militello fino a Tindari.
“Siamo in presenza di un dissesto idrogeologico sull’arenile, di cui le autorità devono tener conto per correre ai ripari in tempi utili” ha introdotto Pippo Ruggeri, elencando tra le possibili cause “il mancato ripascimento dei torrenti, le forti mareggiate e, soprattutto, l’uso indiscriminato delle ruspe per operazioni di pulizia molto discutibili, che determinano spostamenti di sabbia in tanti punti della spiaggia di ponente”.
Salvatore Granata ed Enzo Bontempo si sono soffermati sui casi di Sant’Agata e Capo d’Orlando, denunciando i danni prodotti dalla crescente urbanizzazione della fascia costiera, “una vera e propria colonizzazione forzata dei luoghi più pregiati del litorale siciliano, che ha prodotto l’irrigidimento della linea di costa, recidendo i rapporti fra il mare e le dune costiere”, in cui rientra anche la costruzione di porti e di opere idrauliche nei corsi d’acqua, “devastanti per le spiagge e inutili a frenare il dissesto dei versanti collinari”. “Assistiamo ad una proliferazione immotivata dei progetti di porti turistici – ha proseguito Granata -, quasi sempre per iniziativa di investitori privati che propongono la realizzazione di infrastrutture a terra, le quali incidono negativamente sulla stabilità e qualità delle spiagge. Come se ciò non bastasse, bisogna fare i conti pure con la dispersione dei fondi comunitari in speculazioni immobiliari”.
Infine, la giovane leva di Legambiente del Tirreno Valeria Di Brisco, studentessa all’ultimo anno del Liceo “Impallomeni”, è intervenuta per sottolineare l’esigenza di un futuro sostenibile e della promozione di buone pratiche ambientali a partire dalle scuole, impegno che la vede in prima linea anche in qualità di cantante nell’ambito delle manifestazioni artistiche organizzate da Legambiente.
Francesco D’Amico